In alcune parti dell’Australia la recente ondata di caldo è stata così intensa che il Governo è stato costretto a modificare la sua scala della mappa meteorologica. Nei giorni scorsi, infatti, le temperature in tutta l’Australia centrale hanno raggiunto dai 40 ai 48 gradi Celsius; la temperatura record più alta di tutti i tempi registrata nel Paese è stata 50,7 gradi Celsius nel 1960 all’Oodnadatta Airport nell’Australia del sud.
Martedì scorso l’Australian Bureau of Meteorology (Dipartimento australiano di meteorologia) ha presentato una nuova mappa che dispone di un colore viola intenso e rosa per tenere conto di temperature superiori ai 50 gradi Celsius, ampliando l’estensione a 54 gradi Celsius. “La scala è stata aumentata solo oggi e vorrei anticiparla poiché le previsioni provenienti dal modello del Dipartimento stanno stanno mostrando temperature attese nei prossimi giorni superiori a 50 gradi”, ha detto al quotidiano The Age David Jones, capo dell’ufficio di monitoraggio climatico.
“L’attuale ondata di caldo – in termini di durata, intensità ed estensione – non ha precedenti nei nostri archivi“, ha detto Jones al Sydney Morning Herald.
Le temperature alte e secche, inoltre, hanno fornito le condizioni ideali per vasti incendi in diverse aree del continente.
Vi è una speculazione crescente secondo cui il cambiamento climatico sia almeno in parte la colpa per l’ondata di caldo australiana. Julia Gillard, primo ministro australiano, ha affermato: “Anche se non si può attribuire ogni evento al cambiamento climatico, normalmente il tempo non funziona così: col passare del tempo siamo venuti a conoscenza che è a causa dei cambiamenti climatici che stiamo andando incontro a degli eventi meteorologici e delle condizioni sempre più estremi“, secondo AFP.
Mentre in Australia si registra l’ennesimo record di caldo, in Europa ci apprestiamo a vivere una fase particolarmente gelida, a partire dalla prossima settimana. In realtà il gelo sarà inizialmente diretto sulla parte più settentrionale e occidentale del nostro continente. Il centro sud e in particolare il basso versante adriatico, resteranno all’inizio ai margini di tale irruzione, beneficiando al massimo di un po’ di instabilità e qualche precipitazione. Tuttavia lo scenario previsto è decisamente ancora molto incerto, per cui, mai come in questo momento, occorre seguire, giorno dopo giorno, gli aggiornamenti periodici sulle proiezioni nel medio e lungo termine.
[important]Previsioni per Giovedi 10 gennaio 2012[/important]
La formazione di un cavo d’onda proprio in corrispondenza della nostra Penisola determinerà il veloce passaggio di una debole perturbazione nel corso della giornata di giovedì. Sul nostro territorio ci attendiamo spiccata variabilità, con addensamenti più intensi specie nella seconda parte del giorno, associati a precipitazioni sporadiche. Il vento soffierà moderato dai quadranti meridionali, determinando di conseguenza un lieve rialzo delle temperature, specie nei valori minimi.