Mai come negli ultimi giorni è tornato alla ribalta il ripetuto detto “non esistono più le mezze stagioni”…”Cercasi Primavera…”.
Proprio i recenti mutamenti climatici pare stiano stravolgendo le normali cadenze previste in agricoltura. Se la scorsa estate le temperature tropicali e il caldo prolungato fino ad ottobre hanno imposto ai produttori di anticipare i raccolti, dall’uva al grano fino alle olive, ora quest’inverno che tarda a finire fa slittare in avanti le nuove semine e ‘gela’ le primizie.
Secondo la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre piu’ evidenti soprattutto agli occhi dei nostri agricoltori che si trovano costretti a cambiare i calendari ‘classici’ del lavoro nei campi.
L’estate 2012 e’ stata la seconda piu’ calda da sempre e ora questo marzo e’ il piu’ freddo dell’ultimo mezzo secolo. Certo, nel nostro caso lo scostamento è decisamente inferiore rispetto al resto d’Europa e dell’Italia: mentre da noi in Puglia le temperature stentano a decollare e soprattutto le piogge ad interrompersi, sul resto del continente si stanno registrando nevicate record, con accumuli mai visti nel periodo soprattutto in alcune zone dell’Inghilterra e dell’Est Europa.
E le conseguenze di queste tardive ondate di freddo e maltempo si abbattono prima di tutto sul settore agricolo. Finora i danni maggiori si riscontrano sui terreni argillosi, che trattengono l’acqua in superficie. Qui le piogge violente degli ultimi giorni hanno provocato allagamenti estesi, che impediscono tutti quei lavori in campo che preparano le semine: dall’aratura alla fresatura del suolo. Con uno slittamento in avanti delle operazioni di semina degli ortaggi estivi.
Il gelo invece sta mettendo a rischio le primizie primaverili come fragole, carciofi, asparagi e fave, tutte colture che si trovano nella fase finale della crescita, che e’ anche la piu’ delicata. Ora temperature cosi’ rigide alla fine di marzo possono danneggiarle irrimediabilmente pregiudicandone la raccolta. (Asca)
La presenza di una vasta zona di aria fredda e perturbata sul nostro continente se da un lato determina condizioni stazionarie di gelo e neve copiosa alle medie e alte latitudini, dall’altro favorisce sulle nostre regioni un continuo susseguirsi di perturbazioni di origine atlantica. Questo significa variabilità estrema, con annuvolamenti frequenti e piogge anche a carattere di rovescio.
Nella giornata di giovedi continueremo ad avere condizioni di estrema variabilità, con possibilità di precipitazioni per tutta la giornata. Una temporanea tregua è attesa per venerdi, successivamente ci attendiamo ulteriore variabilità. Il vento sarà debole orientale, tendente a disporsi da Sudest (scirocco moderato). Temperature stazionarie.