La principale fotografia che si può fare all’estate 2015, è quella che sarà ricordata come una delle più calde degli ultimi 100 anni. Nel breve volgere di 12 anni abbiamo avuto le tre estati più calde da quando vengono rilevati i dati meteorologici (quindi ben oltre il secolo), e questo è un aspetto di fondamentale importanza, dal momento che gli scenari climatici per i prossimi decenni vedono proprio l’estate come stagione più sensibile al riscaldamento atmosferico, e questo è già sotto i nostri occhi. Tuttavia l’ estate 2015 si colloca al terzo posto, alle spalle di quella del 2003 e del 2012. LUGLIO: L’alta pressione di matrice Nord-Africana si è stabilmente posizionata sull’Italia per diversi giorni e non ha dato nessuna tregua dal punto di vista perturbativo. La colonnina di mercurio si è stabilizzata costantemente ben oltre i 36°C, con picchi di valori massimi di 37°C. Ma il calore avvertito è stato decisamente molto più alto sia nelle zone interne, ma soprattutto fin sulla costa, complice gli alti valori di umidità raggiunti. Paragonandolo al Luglio 2003, il più caldo per eccellenza, si può dire che Luglio 2015 si posiziona subito dietro. Dopo l’ intensa ondata di caldo che ha caratterizzato oltre metà del mese, la situazione è cambiata, almeno in parte. Infatti aria relativamente più fresca in quota di origine atlantica ha abbassato un po’ verso sud l’alta pressione Nord-africana. Questo è stato sufficiente a far diminuire un po’ il campo termico e causare qualche instabilità verso l’interno. Tuttavia occorre precisare che venendo da un periodo rovente, più che una rinfrescata si è avvertito un po meno caldo. Insomma non si è trattata della classica ‘rottura’, ma solo di una pausa di fine mese. AGOSTO: l mese di agosto è cominciato ed terminato con temperature molto elevate, e con anomalie termiche che nell’ultima settimana del mese sono risultate le più elevate dell’intero mese, specie sulle zone di pianura interna ed area collinare. Tuttavia tra la prima e seconda decade del mese infiltrazioni atlantiche più instabili e fresche hanno contribuito a contenere le anomalie termiche su base mensile; forti instabilità si sono avute nella Murgia Barese, nelle zone costiere del Medio-Alto adriatico e dell’ Alto Brindisino. Ingenti accumuli si sono avuti in diverse località anche della nostra Valle D’ Itria anche nell’ arco di poche ore. Insomma un mese certamente più caldo rispetto alla norma, ma non tra i più caldi in assoluto, intervallato da veloci e violenti temporali di calore durante le ore centrali del giorno. Certamente l’avere estati caldissime è uno degli effetti del riscaldamento globale, ma talora si inseriscono forzanti legate alla variabilità naturale possono ulteriormente aggravare la situazione. In primo luogo la persistenza di una anomalia barica negativa (a tutte le quote) sul nord Atlantico tende ad irrobustire sempre più, tramite ripetuti apporti di aria sub-tropicale, l’Alta Pressione Nord-Africana, la quale riesce e rimontare senza grosse difficoltà verso l’Europa, segnatamente su quella Mediterranea e Centro-Orientale. In secondo luogo il monsone Nord-Africano, vento caldo che fa schizzare le temperature oltre la norma, si è rivelato piuttosto intenso. E quando il monsone Nord-Africano è più intenso su quelle zone prevale una zona depressionaria più profonda, che spinge verso nord l’Alta Pressione Dinamica Sahariana, la quale di conseguenza, con la sua propaggine è più incline ad invadere il bacino del Mediterraneo e la nostra penisola da sud-ovest. Questi importanti fattori ricorrono spesso qualora si abbiamo estati molto calde sul bacino del Mediterraneo come quella del 2015 appena trascorsa.
Domenico Oliva