Il tornado o la tromba d’aria …. Fenomeno climatico che in alcuni casi risulta tra i più distruttivi che la natura ci riserva, portando devastazione e a volte anche morte.
La loro formazione avviene spesso all’interno di celle o super celle temporalesche, e non sempre toccano terra. Il tutto succede quando l’aria caldo-umida si scontra con aria fredda e secca, la quale si sovrappone alla prima, e in seguito ad una serie di fenomeni, che non sto qui ad elencare, da origine a cumulonembi, cioè nuvole ad incudine (temporalesche), al cui interno correnti discendenti possono formare eventi vorticosi; si classificano con la scala fujita, che va da f0 con venti massimi di 116 km/h, ad f5 con venti superiori a 500 km/h, la classificazione viene data anche in base ai danni recati dal suo passaggio.
Quello che è successo a Taranto e in alcune zone interne della Puglia, secondo il mio modesto parere, è dovuto dal fatto che, l’aria umida e instabile, percorrendo lo Ionio, ha incontrato purtroppo la temperatura del mare ben superiore a quella della media stagionale, condizione che ha dotato questa cella temporalesca di ulteriore energia, trasformandola in supercella, con una forza capace di formare un tornado classificato come f 2, cioè con venti compresi dai 180 ai 250 km/h.
Fenomeni di questo tipo accadono raramente dalle nostre parti, quelli più presenti sono gli f0, che comunque hanno un raggio d’azione limitato e una durata di qualche minuto, avendo un corridoio preferenziale che va da sud/ovest, verso nord/est.
Ultima cosa da dire è che si possono ipotizzare le loro formazioni, ma di certo non si possono prevedere ne dove ne quando colpiranno, ma per il momento e almeno per il momento evitiamo gli allarmismi