Il continuo miglioramento oltre che ampliamento della rete di telecomunicazione negli ultimi 5/6 anni ci convince che sia facile fare un webinar, inviare una e-mail, fare bonifici bancari o ricevere denaro su carte prepagate. Insomma… in pochi istanti potremmo organizzare una videoconferenza collegando centinaia di persone che restano sedute comodamente nelle proprie abitazioni situate in qualsiasi punto del mondo.
Ma era così facile incontrarsi nel secolo precedente? Penso proprio di no. Non voglio neanche immaginare come fosse difficile organizzarsi e incontrarsi nell’ottocento, tempi biblici se paragonato al nostro presente. Eppure nel 1853, il 23 agosto, fu tenuta a Bruxelles la prima Conferenza Meteorologica Internazionale per iniziativa del Tenente M. F. Maury della Marina degli Stati Uniti d’America. Tra mille difficoltà, dovute alle varie instabilità politiche mondiali, come le guerre e i mezzi di comunicazione, dieci nazioni accettarono l’invito, tutte rappresentati da ufficiali di Marina. Il Maury aprì la prima Conferenza con meraviglia dichiarando che “Quando degli ufficiali di Marina si riunivano in tal numero (10 nazioni sono tante) era per deliberare, sulle bocche dei cannoni, circa i mezzi più efficaci per distruggere il genere umano. Oggi, invece, vediamo insieme i delegati di quasi tutte le nazioni marittime, per il nobile scopo di servire l’umanità, cercando di rendere sempre più sicura la navigazione. Penso che possiamo essere orgogliosi di aprire questa nuova era”.
Leggere oggi le parole dette da Maury ci consente di comprendere bene come organizzare a metà dell’ottocento una conferenza sui temi meteorologici sia stata una vera impresa e possiamo definire il Tenente Maury un vero pioniere. In questa Prima Conferenza adottarono un registro standard sul modo di effettuare le osservazioni, si fissarono le variabili (temperatura, umidità, vento, visibilità) da osservare, senza dimenticare la temperatura marina, sia in superficie che in profondità; si valutarono le varie unità di misura perché non era possibile ancora introdurre un sistema uniforme e si presero anche delle risoluzioni circa l’omogeneità degli strumenti meteorologici da adottare nelle misurazioni. Insomma, si fece quello che si è poi continuato a fare in tutte le conferenze internazionali, dando vita all’International Meteorological Organization (IMO) nel 1873. Ma ci vollero altri 77 anni per riunire ben 189 paesi del mondo nella attuale Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) dell’ONU.
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