Lo scorso mese di ottobre la Puglia centro meridionale e parte dell’adiacente piana costiera e terrazzata della Basilicata sono state interessate da condizioni di maltempo come normalmente accade in questo periodo dell’anno. La fase perturbata più intensa si è verificata tra i giorni 6-8 ottobre, in corrispondenza dei quali, molte centraline meteo hanno misurato accumuli rilevanti di pioggia negli intervalli compresi tra 1 e 24 ore, rappresentando, in alcuni casi, dei valori massimi assoluti per la serie storica delle stazioni meteo della rete di monitoraggio del Centro Funzionale Decentrato della Regione Puglia – Servizio Protezione Civile. La fase perturbata è culminata con l’evento alluvionale di Ginosa accaduto nella serata del 7 ottobre che ha causato 4 vittime ed ingenti danni alle infrastrutture poste in prossimità dell’alveo di piena dei corsi d’acqua esondati. Danni rilevanti sono stati anche registrati nelle aree lontane dagli alvei, in aree collinari, a causa dei deflussi incanalati particolarmente intensi.
L’evento meteorologico ha assunto carattere di eccezionalità a causa della stazionarietà della perturbazione sulla penisola salentina e sull’arco jonico tarantino. La perturbazione si è generata da un vortice di aria fredda di origine atlantica in media troposfera (intorno ai 5500 metri) entrato nel Mar Mediterraneo centro occidentale. Il conseguente sviluppo di un campo di bassa pressione con il minimo posizionato sul Mar Tirreno centrale ha attivato una circolazione antioraria dei venticon direzione di provenienza dai quadranti sudorientali sulle zone adriatiche e ioniche. I venti sudorientali di forte intensità (fino a 50-70 Km/h) hanno richiamato aria molto calda ed umida dal Mar Mediterraneo più caldo di circa 2°C rispetto alla media stagionale, hanno favorito un accumulo di energia nei bassi strati atmosferici, alimentando i moti ascensionali nella colonna d’aria che hanno sviluppato le nubi temporalesche. La persistenza per circa 72 ore della perturbazione sulla nostra regione è imputabile all’azione di blocco di un campo di alta pressione sulla regione balcanica che ha impedito il movimento del sistema perturbato verso levante. Già dal pomeriggio del 6 ottobre si sono verificate intense precipitazioni temporalesche con accumuli registrati dalle centraline meteo della Protezione Civile su Ginosa tra le 16.30 e le 21.30 di 47.2 mm e su Ginosa Marina tra le 16.30 e le 22.00 di 95.2 mm. La quantità di pioggia caduta in buona parte ha saturato i terreni sabbiosi e limoso-argillosi presenti nella piana costiera e sui terrazzamenti marini della scarpata murgiana creando condizioni di locale criticità idraulica. Dal report del Centro Funzionale Decentrato della Regione Puglia – Servizio Protezione Civile riguardante l’evento pluviometrico del 6-8 Ottobre, si evince che nella notte del 7 ottobre vi sono state intense precipitazioni temporalesche tra il settore ovest della provincia di Taranto e la Penisola Salentina con un accumulo assoluto di 225 mm in 24 ore per la stazione meteo di Corigliano d’Otranto.
La sera del 7 Ottobre un violento nubifragio si è abbattuto sul settore occidentale della provincia di Taranto con epicentro nel territorio di Ginosa ed aree limitrofe. In questo caso, l’evento è stato generato dalla presenza di un minimo di pressione al livello del mare posizionato sullo Jonio settentrionale che ha intensificato sul Golfo di Taranto i venti caldi e umidi provenienti da sudest.
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Tratto da articolo del dott. Francesco Montanaro, pubblicato sulla rivista Geologi e Territorio – Ordine Geologi Regione Puglia